Come proporre una lezione di Cross Cardio in una palestra nuova.
La porta scorrevole si apre, odore di gomma nuova e caffè.
Dietro il banco, un sorriso allenato; dietro il sorriso, un’agenda piena.
Tu non sei lì per “piazzare una lezione”.
Sei lì per togliere un problema: rianimare un palinsesto stanco, riportare i ragazzi in sala corsi, far parlare bene del club fuori da quelle porte.
La differenza tra chi viene ascoltato e chi viene archiviato sta tutta nei primi 90 secondi.
Entri da risolutore, non da venditore
“Ciao, ho appena finito la formazione Cross Cardio. Lo conoscete già nel club?”
Silenzio breve, occhi che pesano la proposta.
In quella domanda non c’è pressione: c’è collaborazione.
O sì, o no. In entrambi i casi, la strada si apre.
Se ti dicono “Sì, raccontami”
Non tuffarti nel tecnichese.
Il direttore non compra la tua passione: compra riduzione di rischio.
“Ti mando la presentazione in due minuti. Facciamo così: organizziamo una masterclass qui, con i tuoi iscritti. Un’ora con il ritmo giusto. Raccolgo i feedback e ti porto un report pulito. Poi decidi.”
La scena dopo: sabato mattina, in sala c’è l’energia delle prime volte fatte bene.
Si parte morbidi, si sente la musica, gli sguardi si allineano.
La struttura in tre atti fa da guida invisibile: la gente entra senza paura, gli avanzati trovano pane per i loro denti, i “non vado mai ai corsi” restano volentieri.
Finisce la lezione e succede la cosa che ogni direttore ama: si fermano a parlare.
“Quando la rimettete a calendario?”
Tu non parli più: ascolti. E annoti.
Lunedì: “Ciao, ecco il resoconto: partecipazione alta, richieste per uno slot serale, percentuale uomini sopra media. Proposta: partiamo con 1 slot/sett da settembre, poi scaldiamo la seconda fascia.”
Se ti dicono “Non è il momento”
Sorridi. Non forzare. Lì si gioca la fiducia.
“Capisco. Facciamolo leggero: un test ogni 15 giorni per due/tre appuntamenti. Nessuna rivoluzione: proviamo, ascoltiamo, decidiamo a inizio stagione.”
È sorprendente cosa possa fare un assaggio ben fatto.
Il club non si sente “vincolato”, i clienti si sentono considerati, tu dimostri di lavorare a misura del club.
A volte, è proprio il pubblico a bussare all’ufficio del direttore: “Quella lezione… la rifate?”

Perché Cross Cardio è magnetico fin dal banco reception
Immagina la receptionist il giorno dopo: “Che cos’è successo ieri? Stamattina ho tre mail di ringraziamento.”
Succede questo:
- La struttura riconoscibile (tre fasi, ritmo e controllo) abbassa l’ansia da prestazione. Chi è “arrugginito” entra senza paura; chi è già in palla non si annoia.
- L’effetto community è naturale: si ride, si suda, ci si dà appuntamento alla volta dopo. C’è aggregazione ed il club è vivo.
- Il pubblico maschile—spesso latitante in sala corsi—si affaccia, resta, invita l’amico.
- Il tutto senza teatrini: metodo, musica, presenza. E un’ora che vola.
Il direttore questo lo sente dove conta: in reception e nel gestionale.
Il dopo che fa dire “sì”
Niente inseguimenti. Solo cura.
“Grazie per l’ospitalità. Ti ho lasciato le impressioni raccolte + due ipotesi di palinsesto. Io ci sono: scegliamo insieme lo slot che valorizza il vostro flusso. Se vuoi, passiamo 10 minuti domani e chiudiamo.”
È pulito, è semplice, è professionale. Hai smesso di vendere; stai aiutando a scegliere.
La verità senza fronzoli
Nessuno ti compra perché spieghi bene una lezione.
Ti comprano quando quella lezione fa bene al club: riempie una sala, crea storie, porta nomi nuovi al tornello.
Cross Cardio funziona perché è inclusivo senza essere annacquato, riconoscibile senza essere rigido, memorabile senza effetti speciali.
Tu porti questo. E lo fai vedere sul campo.
Vuoi saperne di più? Scrivimi su WhatsApp.
Ti mando la presentazione e fissiamo la masterclass di prova direttamente nel tuo club.
Poi parliamo coi numeri in mano.