Perché mai un Personal Trainer dovrebbe fare corsi di gruppo?
Fammi indovinare: sei un personal trainer che lavora solo one-to-one.
Per mille tuoi motivi sei finito su questo blog, e ti sei ritrovato a leggere contenuti tutti riferiti a questo fantomatico corso di gruppo chiamato Cross Cardio.
Magari hai pure visto nel palinsesto del tuo centro qualche ora in programma.
E giustamente hai storto il naso, perché tu fai il personal trainer, non sei un animatore turistico che fa ballare le persone.
Posso dirti la verità?
Capisco benissimo il ragionamento, perché sono un personal trainer anch’io e conosco bene la differenza tra allenare una persona one-to-one ed un corso di gruppo.
Anzi, diciamo che non ci sia proprio paragone.
Se però hai un minuto di pazienza, vorrei spiegarti perché non sei proprio nel posto sbagliato come potrebbe sembrare.
Nota: non voglio assolutamente convincerti della validità dei corsi di gruppo né tantomeno voglio spingerti a farli.
Come ti dicevo prima, conosco bene la differenza tra allenamento personalizzato e corso di gruppo.
Non sono paragonabili.
Non voglio neanche venderti forzatamente il mio metodo.
Uso il blog per diffondere il mio pensiero, per parlare di argomenti che conosco e darti il mio punto di vista sulle cose.
Se volessi spingerti a comprare ti manderei nella sezione shop del sito.
LA DOPPIA VITA DEL PERSONAL TRAINER
Oltre a fare corsi di gruppo ed essere un presenter, come ti dicevo sono anche un personal trainer.
Diciamo anzi che, come per tutti, la maggior parte dei miei guadagni deriva dalle ore di personal training piuttosto che dai corsi.
Prima di tutto per una questione di numero di ore erogate. Erogare 30-40 ore di personal training a settimana è fattibile, mentre erogare 40 corsi di gruppo a settimana diventa veramente impegnativo. Fare 40 corsi di gruppo è estremamente tassante a livello fisico e mentale.
Lavorare con classi da 25-30 persone richiede un livello di energia altissimo.
Inoltre, mediamente un’ora di personal training viene pagata di più di una classe.
Quindi capisci bene che tutto il mio interesse economico è sempre stato nel tirar fuori dalle classi i miei clienti di personal training.
E già questo potrebbe essere un motivo più che valido per iniziare a fare le classi.
Ma come detto, il mio scopo non è convincerti a farle quindi passiamo oltre.
Il punto è che ho sempre avuto tutto l’interesse del mondo a migliorare il mio lavoro da personal trainer, a diventare un professionista migliore in grado non solo di lavorare meglio, portando più risultati ai miei clienti, ma anche di chiuderne di più in modo da erogare più ore.
LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI E IL METODO CROSS CARDIO
Altro aspetto sottovalutato ma fondamentale: ho sempre avuto un occhio di riguardo per la prevenzione degli infortuni.
Prima di tutto per la mia formazione, visto che sono laureato in fisioterapia.
È per questo che ho voluto creare con Cross Cardio un vero e proprio metodo di lavoro più che un semplice corso di gruppo.
Il fatto che sia confezionato sotto forma di classi da 45’ destinate a gruppi di persone, è solo la punta dell’iceberg.
È solo la confezione esterna.
Quello che ci sta dietro è un metodo di lavoro completo, che parte dalla gestione delle tempistiche dell’allenamento, passa per le fasi fondamentali per la prevenzione degli infortuni, si snoda nella corretta spiegazione e controllo dell’esecuzione degli esercizi, tramite decine di propedeutiche, e arriva alla metodologia e alla programmazione dell’allenamento a medio e lungo termine.
Un lavoro strutturato per offrirti una vera e propria impostazione di lavoro, che possa e debba essere trasportata al di fuori dalla sala corsi ed applicata al one-to-one.
Anzi, a mio avviso sarebbe buona norma prendere il metodo Cross Cardio e portarlo fuori dagli studi, per applicarlo ai nostri clienti di personal training, così da dar loro quel valore aggiunto che ricercano proprio rivolgendosi a noi.
La forza del metodo sta nella personalizzazione della lezione anche all’interno della classe.
Quale applicazione migliore di questo se non il one-to-one, la personalizzazione per eccellenza?
LA RIVOLUZIONE DELLA PERSONALIZZAZIONE
Potremmo quasi dire che Cross Cardio sia una metodologia di allenamento che abbiamo applicato anche alle classi.
I concetti e gli esercizi del metodo possono essere portati fuori dalla sala corsi e applicati in sala pesi in ogni momento.
Basta solo riadattare alcuni movimenti che usiamo per il riscaldamento, ma non c’è bisogno che ti insegni a fare il tuo lavoro.
Anche solo il fatto di insegnare al cliente a contare il numero delle pulsazioni e registrarne i miglioramenti di allenamento in allenamento, è qualcosa che dà una percezione pazzesca della personalizzazione.
COMUNICAZIONE E APPROCCIO AL CLIENTE
La componente più importante, soprattutto per i personal trainer, è il metodo di approccio alla comunicazione e al cliente che noi abbiamo.
Per un personal trainer questo vale oro perché gli permette di poter chiudere clienti come api attratte dal miele, e riempire la propria agenda come prima poteva solo osare sognare.
Tutte queste cose e molte altre le insegno nel mio metodo di lavoro Cross Cardio, e ne ho fatto un seminario a Rimini Wellness.
Se ti interessa visionarne la registrazione, ti lascio qui sotto un link https://shop.crosscardio.com/op/diventa-un-professional-trainer-ptrw23/
Potrai vederla quando vorrai e inoltre avrai a disposizione 30 minuti di chiamata gratuita con un coach per qualsiasi dubbio o informazione.
Ovviamente senza impegno.
UN ULTIMO SPUNTO DI RIFLESSIONE
Prima di lasciarti voglio darti un ultimo spunto di riflessione.
È vero, le classi non fanno per te e come ti dicevo non ho interesse a sponsorizzarle.
Prova però a pensare, avere la capacità di gestire gruppi di persone ti sembra davvero una perdita di tempo?
Pensa a quanto guadagni da un cliente di personal training all’ora.
Pensa se quel cliente in un’ora diventasse 2, o 3, o addirittura 4 clienti.
Chiaramente non chiederesti la stessa cifra ad ognuno, e questo li porterebbe ad essere più contenti perché spenderebbero di meno, e tu incasseresti di più.
E ora dimmi, ti sembra ancora una brutta cosa saper gestire dei gruppi?